Federfarma Campania

Unione Regionale Sindacale dei Titolari di Farmacia della Campania

comunicato stampa del 13 luglio 2015

Napoli 13 luglio 2015

COMUNICATO STAMPA

FEDERFARMA CAMPANIA ALLERTA CANTONE SU GARA SORESA
DI IORIO A DE LUCA : “ARMONIZZARE I SERVIZI PER EVITARE INUTILI SPRECHI”

Anni di emergenza finanziaria hanno fatto si che la Regione Campania si trovasse a dover “rincorrere” risparmi nella spesa farmaceutica che quasi mai si rilevano tali. È questo l’assunto da cui parte Federfarma Campania nel sollevare l’attenzione sulla gara Soresa per la distribuzione dell’ossigeno e nel lanciare una serie di proposte al neo governatore Vincenzo De Luca.


“Spesso - spiega il Presidente di Federfarma Campania Michele Di Iorio - da parte dei vertici regionali viene a mancare il confronto con la categoria, o le categorie, interessate: si punta ad un risparmio che di fatto non si ottiene, oppure si fanno delle forzature di legge”. È il caso dell’ultimo decreto 56 sull’appropriatezza prescrittiva che mirava ad un risparmio economico, indirizzando il paziente cronico al consumo di determinati farmaci. Risparmio praticamente insignificante, e di fatto annullato da una gestione amministrativa complessa, visto che alla ricetta, per altro dematerializzata, il medico prima ed il farmacista poi avrebbero dovuto allegare tra tante altre carte, il piano terapeutico del paziente. Le proteste dei medici, prim’ancora dei farmacisti, hanno portato gli uffici regionali a sospendere l’attuazione del decreto stesso, come ha spiegato in conferenza stampa il Presidente dell’Odine dei medici Silvestro Scotti che ha sottolineato come “il medico sia libero di scegliere il farmaco più indicato secondo scienza e coscienza. Aspeyttiamo che la Regione provveda con un ulteriore decreto a cancellare definitivamente i decreti”. Gennaro Caiffa, presidente provinciale dello Snami ha sottolineato come “un provvedimento del genere leda anche la privacy del paziente stesso, motivo per il quale abbiamo presentato anche un esposto al Garante della Privacy”.

Gara Soresa su ossigeno liquido

Altro punto sui cui Federfarma Campania solleva l’attenzione è il criterio di assegnazione della gara d’appalto per la distribuzione dell’ossigeno liquido. In pratica, in virtù degli esiti della gara, dal primo luglio l’ossigeno liquido non viene più distribuito ai pazienti attraverso le farmacie, ma consegnato direttamente a casa del paziente dalle ditte che si sono aggiudicate l’appalto. Secondo Federfarma ciò avviene innanzitutto in violazione di legge perché l’ossigeno, farmaco di fascia A, non viene somministrato da un farmacista così come prevede la legge; inoltre non si capisce come sia possibile che lo stesso identico prodotto sia stato aggiudicato in lotti e con prezzi diversi che variano da 1,78 a 2,30 euro. Per questi motivi Federfarma Campania ha presentato un esposto al Presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone ed al Presidente dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato Giovanni Pitruzzella, informando in una nota anche il Ministro della salute Beatrice Lorenzin.

“Al di la delle palesi violazioni di legge - spiega Di Iorio - fornire tot litri di ossigeno per un mese non vuol dire risparmiare; il farmacista, invece, conosce il reale fabbisogno del paziente che, ad esempio, può essere costretto ad un ricovero per degli accertamenti e quindi non aver bisogno, in quei giorni, della fornitura di ossigeno. Magari avrebbe avuto più senso un acquisto centralizzato a livello regionale, ed una distribuzione attraverso le farmacie così che la regione avrebbe risparmiato sia sul prezzo iniziale che sull’effettivo fabbisogno dei pazienti”.

D.P.C.
Anche la Distribuzione per Conto che le farmacie effettuano per le ASL vive una situazione paradossale. Distribuire per conto vuol dire che il paziente ritira in farmacia medicinali, spesso ad alto costo, che le ASL acquistano direttamente.

Non esiste, però, una centralizzazione degli acquisti, né una piattaforma informatica integrata a livello regionale; di fatto si perde ab origine la possibilità di un ulteriore risparmio acquistando i farmaci per l’intera regione e non per singola ASL, quando poi, un farmaco che risulta mancante all’ASL Napoli 1, per esempio, potrebbe essere disponibile nella vicina Napoli 2 o a Salerno, ma non è possibile saperlo perché le diverse piattaforme informatiche non interagiscono tra di loro. “Questo costa alla Regione almeno 30 milioni di euro in più all’anno - spiega Di Iorio - perché, ovviamente, al paziente non può essere negato il bene farmaco che il collega farmacista si trova obbligato ad acquistare dal grossista di riferimento. Per non investire, una tantum, poche centinaia di migliaia euro per adeguare il sistema informatico, si bruciano decine di milioni di euro ogni anno”.

CUP
Anche il sistema di prenotazioni di prestazioni ospedaliere attraverso le farmacie non è ancora in rete a livello regionale. Anzi, addirittura al momento ASL ed Aziende Ospedaliere non sono integrate in un’unica piattaforma web: ciò vuol dire che, ad esempio, in una farmacia del Vomero, potrebbe essere possibile prenotare una visita al Loreto Mare e non al “vicino” Cardarelli. Va da se che se non s’integrano le piattaforme all’interno dello stesso territorio ASL, meno che mai lo fanno quelle di ASL diverse col risultato di una confusione che porta il cittadino a percepire il CUP come un disservizio piuttosto che una facilitazione.

FATTURAZIONE ELETTRONICA

Dal primo marzo è in vigore la fatturazione elettronica che prevede un nuovo ed obbligatorio sistema informatico per la fatturazione dei privati verso enti pubblici. I farmacisti campani vivono il paradosso, dopo aver adeguato i propri sistemi informatici, di avere come riferimento strutture, quali quelle delle ASL, che ancora non hanno adeguato i propri sistemi informatici. In pratica i farmacisti emettono fattura al Ministero dell’Economia e Finanza, ma è l’ASL l’ente erogatore dei pagamenti: completamente diverse le risposte delle tre ASL napoletane di fronte ad un unico problema. La Napoli 1 ha chiesto ai farmacisti di inviare le fatture solo dopo il 16 del mese, la Napoli 2 ha riferito di non poter pagare in mancanza di controllo delle fatture stesse, la ASL Napoli 3, ai limiti del ridicolo, in una nota ha chiesto ai farmacisti stessi di conservare le ricette per mancanza di spazi adeguati.

“Gli ultimi 5 anni - commenta Di Iorio - non sono trascorsi inutilmente: siamo ritornati dal buio profondo dell’abisso del fallimento collettivo alla luce di un’ordinaria normalità. Oggi c’è da programmare l’eccellenza che si può realizzare anche grazie alla rete capillare delle farmacie campane che chiedono solo di essere valorizzate in una rete organica di servizi che allontani per sempre le discriminazioni territoriali mettendo le farmacie stesse a garanzia di uguali diritti a cittadini portatori di identici doveri”

“Il coinvolgimento - auspica Di Iorio - deve essere preliminare alla stesura degli atti in modo da evitare, come accaduto in tempi recenti, che gli stessi, per trovare pratica applicazione debbano essere “riconfezionati” con un inevitabile snaturamento o perdita di efficacia degli stessi”.

“Sono certo - conclude Di Iorio - che il governatore De Luca saprà far fruttare le esperienze maturate in campo amministrativo permettendo alla Regione di fare nel settore dell’assistenza farmaceutica un significativo balzo dalla normalità all’eccellenza nonostante tempi finanziariamente non facili”.

Ufficio stampa – Giovanni Nicois - 3336436258

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